domenica 27 novembre 2011

La prima domenica di Avvento

Vi lascio il mio cuore in usufrutto in questa occasione. Amo la magia del Natale. Non per la ricerca smodata di doni da collocare sotto un albero, un abete per essere precisi, che abbiamo importato dalle tradizioni del Nord Europa. Il Natale chiama la pace e la serenità dell'anima. Su queste premesse so che devo fare ammenda per quanto, probabilmente, ho scritto in passato e ha nuociuto a molte persone. A mia discolpa posso affermare che i grandi dolori si sanano con gesti estremi. Di una cosa voglio che siate sicuri: io amo la montagna, il mio piccolo paese sperduto in una valle dolomitica, con tutta me stessa. E' l'unico luogo che io considero CASA.  Nel cimitero della chiesa ci sono le spoglie di mio padre. Non oso mai avvicinarmi alla tomba, perché, quella croce di metallo si erge su ciò che io ho avuto in vita e che per me esiste nel ricordo e nel legame unico che stringo facendo la Comunione ogni domenica. Vorrei che fosse chiaro, a distanza di mesi dalla pubblicazione del mio libro, che l'amore ci porta a gesti a volte sconsiderati. Non rimpiango nulla, del resto. Probabilmente rifarei la stessa cosa un milione di volte. Voglio, però, che vi resti la cifra unica del mio agire. Io devo e voglio scrivere anche se questo gesto mi aliena la simpatia di molti. Sono terribilmente imperfetta e altrettanto appassionata. Di cuore. Sara

giovedì 24 novembre 2011

L'appassionata e altro

Ho finito il libro, insomma sto tirando le somme e sono molto contenta. Del resto scrivere è l'unica cosa che mi dà un'autentica soddisfazione. Giorgio parimenti si compiace e spero non mi mandi a quel paese se dovesse scoprire un giorno che poi non sono così brava come crede. Il nuovo lavoro mi sta esaurendo,al punto che ho gli incubi la notte. Detto questo mi auguro di poter prendere un giorno libero e salire per il ponte dell'Immacolata. Il tempo quaggiù è splendido e, sinceramente, agogno un po' di sano freddo di stagione. Non ho altro da aggiungere. Attendo con ansia di rivedervi presto. Con affetto.

sabato 12 novembre 2011

weekend

Perdonatemi se ho disertato questi spazi... ma sto finendo il libro. E' un impeto, un'urgenza che non ammette deroghe. Ci sarebbe dell'altro, ma vi chiedo di incrociare le dita. Se andrà bene, lo racconterò al chiosco l'8 dicembre prossimo venturo. Altrimenti... sarà stato solo un tentativo... un modo come un altro per esportare le montagne in città. Buon fine settimana a tutti.

P.S. per Katia, Paolo e Manuela: grazie per essermi vicini.

martedì 1 novembre 2011

La voglia dei numeri primi

E' di recente scomparso un giovane motociclista e la rete, come la televisione, pullula di facinorosi. Non avevo idea di chi fosse Marco Simoncelli fino a quest'ondata  di pubbilicità inattesa. Trovo il motociclismo uno sport assurdo, al pari della formula uno, ma queste sono mie personali opininioni e, per di più, discutibili. Mi ha sorpreso, piacevolmento sorpreso, la dignità infinita della famiglia e la semplicità del ragazzo. La famiglia non ha perso un campione in lizza per un titolo mondiale: ha perso un figlio, un ragazzo di soli 24 anni.  Vorrei suggerire un po' di rispetto innanzi a quanti pubblicano foto ricordando Marco solo perché è CLAMOROSAMENTE  morto. E se fosse semplicemente vissuto? Se fosse stato uno come gli altri, uno studente universitario o un impiegato comunale qualcuno si sarebbe preso la briga di farsi fotografare con lui mentre scala una cima o si sarebbe dedicato ad affiggere manifesti? No, il dolore sarebbe rimasto privato e unico. Per cui trovo raccapricciante che qualcuno speculi sulla morte di questo giovane per avere pubblicità gratuita... della serie: "Oh, ma io l'ho conosciuto!". Che schifo. Non si ha nemmeno più rispetto della morte. Mi riferisco a qualcuno in particolare, in questa sede, dato che bazzico il suo blog.  Il cugino giornalista troverà delle attenuanti, io no. La cosa mi ripugna. E' morto un ragazzo, Cristo Santo. Un po' di rispetto.  Evitiamo di guadagnarci questa volta. Me la sono già bevuta la storia del compianto defunto caduto in montagna. E c'ero quasi cascata. Quanto sono belle le parole quando servono ai propri scopi personali. Che qualcuno adesso mi convinca del contrario.