domenica 27 novembre 2011

La prima domenica di Avvento

Vi lascio il mio cuore in usufrutto in questa occasione. Amo la magia del Natale. Non per la ricerca smodata di doni da collocare sotto un albero, un abete per essere precisi, che abbiamo importato dalle tradizioni del Nord Europa. Il Natale chiama la pace e la serenità dell'anima. Su queste premesse so che devo fare ammenda per quanto, probabilmente, ho scritto in passato e ha nuociuto a molte persone. A mia discolpa posso affermare che i grandi dolori si sanano con gesti estremi. Di una cosa voglio che siate sicuri: io amo la montagna, il mio piccolo paese sperduto in una valle dolomitica, con tutta me stessa. E' l'unico luogo che io considero CASA.  Nel cimitero della chiesa ci sono le spoglie di mio padre. Non oso mai avvicinarmi alla tomba, perché, quella croce di metallo si erge su ciò che io ho avuto in vita e che per me esiste nel ricordo e nel legame unico che stringo facendo la Comunione ogni domenica. Vorrei che fosse chiaro, a distanza di mesi dalla pubblicazione del mio libro, che l'amore ci porta a gesti a volte sconsiderati. Non rimpiango nulla, del resto. Probabilmente rifarei la stessa cosa un milione di volte. Voglio, però, che vi resti la cifra unica del mio agire. Io devo e voglio scrivere anche se questo gesto mi aliena la simpatia di molti. Sono terribilmente imperfetta e altrettanto appassionata. Di cuore. Sara

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