Avevo pensato di prendere la mia panda rossa e inforcarla come una strega che si rispetti inforcherebbe una scopa, arrivare di soppiatto (ma - non troppo- a Colle) e presentarmi al chiosco per l'ora dell'aperitivo munita di prosciutto e pane toscano DOC per improvvisare, sul momento, un happy-hour alternativo....
Le sorelle Sief invece hanno organizzato una gita al Senes, alla quale chiaramente non posso partecipare per qualche piccolo dettaglio geografico... (Katia, lo so te lo devo comunicare almeno con una settimana di anticipo!!!) Mi toccherà rimandare il tutto! Patrick De Michiel è riuscito a compiere gli anni incolume, il che è tutto dire considerato che, comunque, la scorsa estate giravo per le vie motorizzata. Mi ha chiesto di lasciarlo arrivare a 29 anni... tutto dipende da come si comporterà in sede di nuovo anno. Non sono decisioni che si possono prendere su due piedi (anche su questo punto Patrick converrà con me, visto che per poco di piedi gliene rimaneva uno solo). Buon WE a tutti!
venerdì 30 settembre 2011
martedì 27 settembre 2011
Io
Voglio darvi un'immagine di me per non continuare ad essere considerata una deprecabile accidiosa da poter essere collocata in qualche girone dell'Inferno dantesco. Esco di casa alle 8 del mattino e torno a casa alle 8 di sera. La mia attività onirico-cerebrale si concentra durante la pausa pranzo. Girovago per le strade del centro e contemplo i vetusti monumenti che rendono questo sito affascinante e famoso. Eppure io vorrei vedere le montagne. Osservo le folle accalcate in fila di fronte alla Galleria dell'Accademia nella speranza di aver accesso alle meraviglie scolpite da Michelangelo e io desidero le più alte fatture dell pendici del Pelmo. Sono un'inguaribile romantica. O forse non so di inverni troppo lunghi e nevosi. Non so un accidenti di cose, come, ad esempio, come coniugare un qualsiasi verbo in lingua ladina per l'intero, in tutti i tempi e i modi. Eppure mi vedo costretta fra palazzi stupendi e opere d'arte magnifiche senza respiro. Non mi dovrei lamentare così. Il vantaggio è che posso fare shopping senza requie, pranzare in ristoranti alternativi e avere una connessione illimitata a internet. Ma ne vale veramente la pena????
domenica 25 settembre 2011
Empatia
Io lo vedo affrontare la cima con orgoglio, attanagliato al suo pezzo di roccia. So che sta in parete per un milione di motivi, di cui solo la minima parte arriverà alle folle compiacenti che si bevono qualche filmino in una calda serata di estate. Io conosco i motivi, io li leggo. Negli sforzi di ripercorrere gli stessi sentieri inseguendo un'alba smarrita per altri, nell'orizzonte che si apre sopra le vette nude in cerca di un uomo perduto. Io so. Dov'è l'origine e dove sarà la fine. Si nutre di sole, di roccia e di speranze. Avrò bisogno di due anni. Due anni perché mi sia concessa un minimo di fiducia.
sabato 24 settembre 2011
Sabato
In questa città il clima è ancora mite e piacevole, i colori sono sempre accesi e non hanno ancora ceduto alle tinte calde dell'autunno. Per farla breve, sembra ancora estate. So che a Colle è nevicato e, immagino già la mia casa ammantata di un soffice strato di neve. Sogno il larici e i frassini che cambieranno presto la veste intonandosi alla nuova stagione. Sto cercando di calcolare quando potrò tornare in paese e guardo il calendario alla ricerca di fine settimana allungato che mi conceda questo svago. La mia vita adesso è molto più impegnata e ringrazio Dio che lo sia. Desidero, comunque, mantenere inalterato il mio contatto con i monti. Farò il possibile, se non l'impossibile per riavere le mie montagne. Buon weekend a tutti.
martedì 20 settembre 2011
L'incantesimo della vita
Il tempo è circolare. L'eternità è un punto fermo. A volte il cerchio è così piccolo da poter essere un punto, e questo è un sofisma, creato da me. Domani è l'equinozio d'autunno. Vedo la stagione cambiare e il cielo scendere alla sera con la solita ingombranza attesa e le ombre sempre più lunghe che fagocitano spazi di luce. Mi chiedo se, nel mio camminare per le vie di una città rumorosa, ci siano immagini sufficienti che io possa invocare e anelare, qualche vetta scolpita dalla mano di Dio e imbevuta dalla sorprendente iridescenza di un tramonto settembrino. Vi supplico di trasmettermi la gioia di un'immagine riflessa.
martedì 13 settembre 2011
Considerazioni
Credo di essermi fatta un po' di terra bruciata intorno dopo la pubblicazione de I Larici. Mi aspettavo delle reazioni che sono piovute precise come le disgrazie annunciate. Non sono certo sconvolta o demoralizzata. Ho fatto questa riflessione in seguito a un episodio, in realtà un matrimonio di un mio conoscente, forse si potrebbe dire un amico, che ha sposato una ragazza di ben 23 anni più giovane di lui. Che cosa possono avere in comune persone così distanti per età? Mi interrogo su questo perché si tratta di ben due generazioni. Di conseguenza sono convinta di aver sancito, a volte, legami con persone che non avevano nulla a che vedere con me. Se ci fosse stato un genuino interesse al dialogo, un terreno d'incontro si sarebbe potuto ricreare. Le cose non sono andate così. Per cui mi lascio alle spalle i residui del passato e vado avanti.
domenica 11 settembre 2011
Amici
Ho omesso di raccontare che abbiamo ricevuto la visita gradita, anche se brevissima, di Luca Lorenzini. E' stata davvero una toccata e una fuga e ci siamo ripromessi di reiterare in un'occasione di maggiore calma (lavorativa per me e le mie coinquiline). Ringrazio Patrick De Michiel per i prevedibilissimi commenti che ha inviato via SMS... che poi non si lamenti se ogni tanto tento di stendere il suo metro e novanta al suolo per decorare l'asfalto. Fra le news vi comunico che è uscita una recensione del libro sul Gazzettino di Belluno in data 4 settembre. Due righe piuttosto encomiastiche, il che mi fa capire che altrove sono stata ben accolta. Naturalmente senza la Katia Sief non l'avrei mai saputo. Il senso di tutto questo discorso è che sono contenta delle amicizie consolidate e di quelle nuove che cerco di tessere. Grazie di cuore.
sabato 10 settembre 2011
I viaggi della mente
Auspico la condivisione. Nelle mie due settimane di vacanze a Colle ho intrapreso lunghe passeggiate da sola. Non che la cosa mi sia dispiaciuta. C'era sempre qualche turista a cui rivolgere la parola e la sorpresa continua di un universo in movimento che contribuiva a rinnovare lo spettacolare che è, e, sempre, sarà dentro di me. Però mi sono domandata (a parte l'interludio in cui Riccardo è stato con me) se non sarebbe stato bello sperimentare queste fonti di esistenza con i locali non impegnati nelle solite vicissitudini giornaliere. Non è come chiedere a qualcuno di cavalcare una scopa, cosa che per altro io so fare benissimo visto i miei proverbiali attributi di strega e di eretica... (ehe ehe). Quindi chiamando fuori la Katia che è stata impegnata nelle ristrutturazioni domestiche e che si è sempre dimostrata sensibile in tal senso (e qui comprendo anche Visio e la Sabri a ragion veduta) vi pongo la domanda seguente: c'è qualcuno che, a parte leggermi, mi dedicherebbe una giornata per andare a camminare da qualche parte? Naturalmente la prossima estate.
giovedì 8 settembre 2011
Vox populi
Ho rifletutto sui motivi per cui è necessario scrivere silenzi. Le montagne hanno un loro linguaggio, spesso frainteso, a volte doloroso. Di recente due soccorrittori alpini, Aldo e Alberto, hanno perso la vita nel tentativo di salvarne altre. La montagna richiede anche questo: il sacrificio. Il mio rapporto con le cime si sustanzia di sensazioni e afflati quasi mistici, di colori tiepidi oppure infuocati. Che ne so io delle pene e delle sofferenze, della lotta contro la roccia nuda e scarna? Assolutamente nulla. Posso cantare le tinte pastello dei prati e le ombre profonde dei boschi. Sono, in sintesi, un'acuta osservatrice che mette su tela le proprie emozioni. Conosco, dei monti, la natura benigna, la riserva di doni eccellenti, il miracolo della vita selvatica. Ignoro la dinamica violenta e prevaricatrice di una massa di sassi che si scaraventa sull'uomo inghiottendolo. Anche questo è un aspetto che devo considerare. Che la natura non è parsimoniosa.
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