giovedì 9 giugno 2011
Diamanti
Ho violato un armistizio per ragioni tecniche, di natura squisitamente professionale, ma devo ringraziare, comunque, l'estrema disponibilità di chi, ancora una volta, non mi ha abbandonata al mio destino successorio e catastale. L'episodio mi ha fatto riflettere su come in natura esistano diamanti grezzi, dall'aspetto un po' ruvido, con ampie scanalature e la superficie non uniforme. Non brillano in misura esemplare finché non vengono sbozzati, lavorati e adeguati ai canoni che la società di solito impone. Rimangono, di fatto, le pietre più preziose del pianeta, ancorché allo stato grezzo. Il fatto che qualcuno li possa confondere con parenti stretti del carbone fossile, dipende dalla scarsa conoscenza geologica di taluni soggetti, i quali si accontentano di raccogliere sassi con la stessa naturalezza con cui io colleziono diamanti. E' facile esclamare "Che bel sasso!" e portarselo a casa. E il sasso può anche essere soddisfatto per tanta premurosa attenzione, se continua, o vuole continuare ad ignorare, la sua vera natura di carbonio cristallizzato in ottaedri, ovvero di diamante, e non affiliato del carbone. Scusatemi se mi piacciono i diamanti. Scusatemi se non mi accontento di chiamare una cosa per ciò che non è.
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