Quello che mi è successo stamattina prima di andare a messa va decisamente condiviso. Sento il cell che emette il solito richiamo stridulo della ricezione messaggi... "OK - mi dico - è la Marghy che vuole sapere cosa faccio oggi e saluta i gatti". Per la precisazione la Marghy è una mia amica fiorentina che è solita intasarmi il cell la domenica mattina. Diversamente scopro, dopo un paio di scuse dettate dal buon costume, di essere stata cestinata, eliminata, mandata a quel paese, oscurata per sempre e chi più ne ha più ne metta. Chiaramente non dalla Marghy.
Ora la persona autrice del messaggio è inviperita con me in virtù di uno spiacevole accadimento dell'altra sera di cui io non sono responsabile.
Mi arriva una sua mail, senza oggetto e contenente un link, peraltro indirizzata a una serie di altri nominativi della sua mailing list. La cosa mi sembra un po' strana, ma penso sia un collegamento a delle foto. Apro il link e mi arriva una scarica di win32 e trojan con tanto di faccina felice sulla finestra di google che mi comunica esultante: "Sei stata terminata".
Mi premuro di fargli presente quello che sta accadendo. Certo uso un sms e io, cielo, non ho un iphone, non sono brava a scrivere queste scemenze di messaggini, volevo solo dirgli: "Guarda che a tuo nome gira un virus, stai diffondendo un virus".
Bene. Risultato? Io sono quella che crea problemi e deve scomparire.
Sicuramente ci sarà dell'altro, però mi interrogo su una cosa, e la domanda mi frulla nella testa vorticosa come gli altri neuroni: vale davvero la pena prendersela tanto con me, sprecare tante energie, agitarsi così tanto?
Insomma la rabbia è un sentimento, come del resto altri che ho scatenato.
Chi non ha sentimenti, manifesta una cosa sola: sana indifferenza.
Per cui la mia preoccupazione non è quella di essere eliminata per colpa di una sciocchezza come un assalto virale a un pc vero o presunto, o per il fatto di aver scomodato il tecnico del computer alle 23.30 di venerdì sera mentre magari era sul punto di andare a rimorchiare la donna della sua vita; la mia vera, profonda e sincera afflizione consiste nell'averci preso alla grande, nell'essere andata oltre lo scudo di roccia, fino in fondo, là dove si cominciano a toccare i sentimenti veri. Io sono cancellata per questo.
Perché ho visto il re nudo seduto sul trono all'interno del suo castello di roccia e mi sono avvicinata troppo.
Nessun commento:
Posta un commento