venerdì 6 maggio 2011

L'Eretica

Sono pessima, cattiva e terribile. Tengo banco a 9 uomini nel chiosco di Silver che si fanno scudo l'un l'altro sconfessando la mia teoria sulle affinità elettive. Sono quella che attraversa la navata centrale della chiesa (anche perché è l'unica navata) la domenica mattina e sente che il soffitto sta per cedere e l'organo per precipitarle in testa. Non scomoderei Newton, in questo caso, interrogandolo sulla legge di gravità. Sono quella, ormai, con gli occhi puntati addosso dalla prima all'ultima fila, come se indossassi il "modello Giuditta" del film di Benigni Il piccolo diavolo. Sono la stessa che siede al bar del sopracitato Silver e tracanna bicchieri di Muller-Thurgau, mentre le signore per bene se ne stanno a casa innanzi al focolare a fare la calza o seguire Vespa su RAI Uno. Sono talmente orrenda che parlo lo stesso linguaggio dei maschi e non mi faccio fregare quando la conversazione si fa pesante e si tinge di grottesche battute sessuali. Sono quella che nessuno affronta a viso aperto, per la strada, ma di cui tutti parlano e, volentieri, sparlano. Sono la tizia che grida a squarciagola che è innamorata di un uomo e non se ne vergogna. Sono quella che fa le cene "random" alle quali non si sa mai chi ci sarà e chi non ci sarà. Sono quella che ha scritto il libro più venduto della pro-loco di Selva di Cadore. Il messaggio che vi lascio è il seguente: se avevo amici, amici veri, continuo ad averli. Quelli che ho perso, in virtù di poche pagine, meritavano di essere dove sono: nell'oblio.

1 commento:

  1. Adoro come scrivi.
    Ci conosciamo molto bene di vista.
    Ciao :)

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