<<Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso>>. E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva"(Mc 10,13-16; Cfr, Mt 19,13-15 e Lc 18,15-17).
Mi par d'uopo la citazione biblica dopo quello che è accaduto ieri, domenica 8 maggio, nell'ambito della celebrazione delle Prime Comunioni nella nostra simpatica chiesetta del Pais.
Partiamo innanzitutto dall'etimologia del termine chiesa: greco antico, ekklesia ("assemblea"), latino: ecclesia ("riunione di fedeli").
Il concetto primario, dunque, fin dall'antichità più remota, prima ancora che il termine fosse investito del significato specifico odierno ("luogo di culto"), presupponeva, l'accoglienza, l'incontro, non necessariamente fra pari. Non era, per altro, previsto limite alcuno di età. Certo magari se si pensa all'areopago greco forse dovevano essere solo uomini, considerata la natura antropocentrica in senso maschile di quella società. Ma nel mondo cristiano, dopo la rivoluzione operata dal Figlio di Dio (avete presente? Quello che è salito in croce per la remissione dei peccati?) presumo fosse irrilevante l'età dei partecipanti a simili incontri. Sono convinta venissero accettati tutti dagli 0 ai 99 anni.
Per cui, mi sorge spontanea la domanda, in virtù di quale potere conferito dall'alto il Parroco si lamenta e pretende l'uscita di chiesa di un infante perché il piccino fa qualche strillo?
E' talmente abituato a sentire il coro che gracchia da non potersi certo risentire del modo ingenuo e involontario con cui un poppante dice la sua in merito alla celebrazione.
Ho trovato la cosa disdicevole e, oltremodo, offensiva per quelle famiglie che si sono trovate costrette a uscire di chiesa con passeggino a seguito.
Complimenti. Un'altra perla, o pitola, del pais.
concordo pienamente ! anche perché episodi simili sono successi anche a mie figlie .......anche forse piú gravi dal mio punto di vista di padre(non entro nei dettagli anche se vorrei , ma adesso ho proprio poco tempo, ma mi riservo di farlo prossimamente)! preti , cardinali o curati che siano, non si devono arrogare il diritto di decidere chi deve stare in chiesa o fuori , e sopratutto neonati bambini e giovani in generale dovrebbero essere accolti a braccia aperte anche perché il pianto di un bambino in chiesa dovrebbe essere ascoltato come un inno alla gioia e non redarguito e punito con l`espulsione .......
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